giovedì 8 novembre 2012

PROPOSTE E OSSERVAZIONI PER IL PGT COMUNE DI COLICO


Secondo il nostro punto di vista il PGT è uno strumento che deve tendere a collegare il territorio in maniera organica, naturale, aumentandone il valore finale secondo un concetto olistico.
Il verde quindi come parte del paese, del Territorio, va visto come il tentativo costante di creare un dialogo equo e sostenibile tra essere umano, pianificazione e natura. Ecco perché il PGT non va visto come strumento che permetta sempre nuove ulteriori edificazioni e cementificazioni nocive all’ambiente ed agli esseri viventi. Diamo quindi molta importanza allo sviluppo delle reti ecologiche e al tentativo di sostenere l’attività agricola anche in funzione della salvaguardia del paesaggio.



Con questa logica, come Legambiente abbiamo presentato alla Provincia di Lecco le nostre osservazioni al Piano Cave ed in particolare abbiamo chiesto di stralciare dalla ipotesi di escavazione l’area fra Villatico e Borgonuovo. Intervenire in questa zona compresa fra i nuclei abitati di Villatico e Borgonuovo vuol dire mettere a repentaglio la qualità della vita degli abitanti, a causa dei rumori degli escavatori, della polvere causata dalla ferita e dal passaggio degli autocarri, con evidenti ripercussioni negative anche sulla mobilità interna. Gli stessi insediamenti agricoli/residenziali ne avrebbero un danno evidente dall'apertura di questo giacimento che si collocherebbe in un settore del paese che ha le caratteristiche di centro urbano rurale. Poichè l'intervento si collocherebbe in un conoide dove scorre il torrente Perlino, sicuramente ne saranno influenzate le falde acquifere sotterranee, senza contare la presenza di un'area a rischio idrogeologico molto elevato, presente limitatamente alla parte Ovest. Inoltre, mettere a rischio attività agricole presenti per cavare un materiale che qualitativamente, per la presenza di mica muscovite, non è di grande qualità, come testimoniano gli esperti muratori della zona, non sembra una buona programmazione.
Ci ha quindi meravigliato come nel Rapporto ambientale del luglio 2012 del PGT di questo Comune si trovi scritto a pag. 90 che “Dal punto della fattibilità tecnica è possibile individuare un’area il cui sfruttamento in termini di estrazione di sabbia e ghiaia è fattibile” lasciando aperta ogni soluzione anche se “appare più rilevante la tutela dell’ambiente e del territorio”.
Siccome il Piano Cave non è stato adottato, noi riteniamo invece importante che il R.A. e la Vas prendano una netta posizione contro l’apertura di tale cava, con le evidenti ragioni negative di ordine ambientale, sanitario, paesaggistico e di traffico indotto, da noi indicate alla Provincia di Lecco.

Il consumo di suolo nel Comune di Colico ha avuto un incremento del 31% dal 1999 al 2007 secondo l’elaborazione di Legambiente dei dati Dusaf del gennaio 2010. In valore assoluto sono quasi 1 milione di m2, quasi 98 ettari.
Si tratta di costruzioni e infrastrutture che hanno ricoperto i conoidi, non proporzionali ai bisogni di crescita della popolazione perché questa è aumentata del 20%, ma, per una parte consistente, legate ad una domanda immobiliare di tipo speculativo e allo sviluppo delle seconde case."
Dal comunicato stampa di Goletta dei laghi 2010, la campagna di Legambiente che monitora la qualità dell’acqua nelle spiagge:
Ma la reginetta del cemento sul lago di Como è il comune di Colico (LC) che sta operando una sistematica saturazione degli spazi della piana e che ha realizzato ben 98 ettari di nuova urbanizzazione, con una crescita del 31% rispetto ai 313 ettari di superficie urbanizzata nel 1999. Colico da sola ha realizzato più cementificazioni di quanto non abbiano fatto le intere città di Como e Lecco insieme (la prima ha visto crescere l'urbanizzato di 72 ettari, pari ad una crescita del 4% negli otto anni, nella seconda il cemento ha ricoperto nello stesso periodo 22 ettari, in aumento del 2% rispetto alla superficie urbanizzata nel 1999). Ad impressionare è il dato che emerge dal confronto con l'incremento demografico. Colico sta conoscendo una fase di forte crescita di popolazione, ma questo non giustifica l'aumento di superficie urbanizzata pari a 1032 mq per ogni unità di incremento demografico, un valore 8 volte superiore a quello dei capoluoghi e dei centri più popolosi del basso lago: o i nuovi abitanti di Colico sono tutti miliardari, oppure, cosa molto più probabile, la gran parte delle nuove unità immobiliari sono i cosiddetti 'letti freddi', seconde case destinate a restare vuote per molti mesi all'anno.”
Bisogna anche considerare che con l’approvazione della variante parziale di PRG del 2011 relativa all’ampliamento del Polo Produttivo, altri 7 ha di suolo naturale potranno venir sigillati con un incremento del 12% rispetto all’area PIP, attuale.
La perdita irreversibile di suolo agricolo e naturale che ha avuto un’accelerazione preoccupante negli ultimi anni in particolare in Lombardia, impone una verifica della quantità e della qualità di questo consumo fuori misura anche in rapporto ai bisogni reali.
E’ necessario allora che nel Pgt sia indicato quanto suolo è stato cementificato del territorio di competenza e in quanto tempo e per quale uso, quanto suolo agricolo è andato perso, quanto suolo naturale, con quali benefici per l’economia locale e la qualità della vita degli abitanti e con quali ricadute sull’ambiente.
I dati sulle nuove residenze mostrano un forte scarto tra l’incremento degli abitanti e quello dei nuclei familiari, assume pertanto particolare importanza la verifica delle effettive residenze.
Manca l’indagine rispetto all’utilizzo del costruito. Prima di tutto per evitare che ci sia un consumo di suolo che non risponde alle esigenze abitative, poi per non favorire una pratica di speculazione che fa del costruito la base per finanziamento di nuove costruzioni indipendentemente dal loro reale utilizzo.
Colico è un territorio a forte connotazione agricola in cui si è concentrato lo sviluppo insediativo di tipo abitativo (saggiamente per quello industriale è stata prevista la concentrazione nel Polo produttivo di interesse sovracomunale - vedi art.29 c.3 C. NdA del PTCP) che contrasta con gli elementi costitutivi della Rete ecologica.
La problematica dei corridoi ecologici e delle aree agricole è stata a nostro giudizio affrontata in modo poco approfondito o impreciso.
E’ importante una apposita e chiara cartografia (c’è da “annegare” nell’enorme serie di tavole e cartografie) che individui gli ambiti agricoli di livello strategico “prevalente” sulla disciplina urbanistica comunale.
Nel R.A. a proposito del sistema paesaggistico ambientale e della connettività ecologica si dice che al PGT è demandato l’individuazione e il recepimento della rete ecologica e della rete verde provinciale e il compito di individuare le aree destinate all’agricoltura, gli ambiti a valenza ambientale e paesistica di rilievo locale e normare gli elementi della Rete ecologica di rilievo locale.
Si dice ancora che le dinamiche di sviluppo stanno tuttora creando una separazione fra ecosistema e risorse territoriali.
Si afferma che “di fronte ai processi di frammentazione in atto sul territori si rende necessario ridurre gli effetti barriera generati dalle infrastrutture lineari attraverso opere di ingegneria naturalistica che ne permettano il superamento e che garantiscono fasce di riqualificazione paesistico ambientale.”
Ma la VAS viaggia con il Piano ed il Piano contempla tutti questi interventi? Non ne abbiamo trovato esempi significativi.
Si perpetua così in questo Piano la tendenza a ripercorrere la strada dell’occupazione di ogni spazio inedificato ancora esistente, senza un cambiamento concettuale nel programmare gli interventi, con un conseguente proliferare di aree da edificare sotto diversa denominazione:
-ATU ovvero ambiti di trasformazione urbana; questa tipologia di aree di intervento è suddivisa in 12 differenti ambiti, per un totale di ST interessata pari a circa mq. 62.264.
-ATE, ovvero ambiti di trasformazione di espansione; questa tipologia di aree di intervento è suddivisa in 10 differenti ambiti, per un totale di ST interessata di mq. 83.864
Per una superficie territoriale complessiva di trasformazione che coinvolge gli ambiti ATE e ATU pari a circa 146.128 mq.
Interessante sarà verificare per ognuna se siano rispettate tutte le condizioni per poter edificare : per la frammentazione degli interventi distanti dalle Stazioni e dalle linee di trasporto pubblico su gomma, criticità sono evidenti a riguardo delle condizioni di accessibilità sostenibile.
In un prospetto che riassume tutti gli ambiti di intervento (ATE-ATU) e loro ricadute ambientali si dice testualmente:
Gli interventi previsti per ottenere un impatto minore rispetto a quello calcolato sono di vario genere e consistono sia in interventi di mitigazione/compensazione tramite la creazione di varchi ambientali e a livello macro, la creazione del previsto PLIS dei Montecchi (con la capacità degli alberi di filtrazione degli inquinanti atmosferici) che in soluzioni tecnologiche” ecc.
In altra parte del R.A. (pagg.114-115-116), come soluzione alle carenze nel sistema paesaggistico ambientale e connettività ecologica, … in un contesto in cui le dinamiche di sviluppo del Comune di Colico hanno creato e tuttora stanno creando separazione fra ecosistema e risorse territoriali ecc. si rende necessario ridurre gli effetti barriera generati dalle infrastrutture lineari attraverso opere di ingegneria naturalistica che ne permettano il superamento e che garantiscano fasce di riqualificazione paesistico-ambientale.
A questo punto ci aspettiamo di leggere quali siano gli interventi e invece ci dicono che “ il PLIS proposto dei “Montecchi di Colico”può essere a ragione considerato come passaggio intermedio del “sistema verde”della Provincia di Lecco, elemento per la costruzione della Rete ecologica sovra comunale e interprovinciale, in collegamento con il SIC/ZPS esistente del Pian di Spagna/Lago di Mezzola (perché non si cita la voce RISERVA?) quasi a fascia cuscinetto esterna allo stesso verso l’abitato di Colico.
E’ stata presa in considerazione la DGR 30/12/2009 RER, in particolare per il riferimento puntuale a Colico?
Carta DP02 Strategie d’intervento
Riteniamo negativa e da respingere la proposta di istituire il Plis dei Montecchi
  • in quanto l’unica soluzione positivamente gestibile per la valorizzazione del territorio sotto l’aspetto paesaggistico, ambientale e culturale è l’istituzione della riserva collegata con quella del Pian di Spagna con il quale vediamo incoerente proporre un collegamento attraverso un ponte, come leggiamo nel rapporto ambientale.
  • sotto l’aspetto di tutela ambientale in quanto l’area compresa nel Pram era stata saggiamente regolamentata con una Normativa approvata dall’Assemblea della Comunità Montana del 26/7/1994, poi approvata con delibera Consiglio Provinciale n.51 del 28/6/1996 e in seguito diventata parte integrante del PTCP 2004 come Scheda 3a fra le schede progetto inserite nei Progetti dei Territorio, riportata nella Tavola “Quadro strategico Territoriale” del PTCP – Ambito Territoriale IL LARIO ORIENTALE-Sistema paesaggistico-ambientale;
  • perché la proposta di trasformare un sistema territoriale a valenza sovracomunale di elevato interesse storico ed ecologico-ambientale il cui progetto necessita di un sovvertimento dei tradizionali processi di trasformazione antropica del territorio, conferendo alle esigenze della natura un ruolo prioritario, in un semplice PLIS non pare logicamente approvabile dalla stessa Provincia, che già nel Quado Strategico-Progettualità aveva annotato la presenza di proposte per l’inserimento dell’area nella Riserva del Pian di Spagna;n
  • non è chiara come sia stata avanzata in questa fase di elaborazione del PGT la proposta di PLIS ai Montecchi, che rappresenterebbe un arretramento nella valorizzazione e salvaguardia di questo importante sistema.
Chiediamo la cancellazione della proposta e la definizione di un percorso per arrivare allunificazione con la Riserva Pian di Spagna Lago Mezzola, mantenendo però le norme oggi vigenti nel PRAM o rendendole più efficaci. Attualmente si potrebbe subito allargare i confini del Pram.
Più logico è fare la richiesta (e noi lo facciamo) che il territorio montano di Colico venga aggregato a quello individuato nella scheda 1a del PTCP per la costituzione del PLIS Monte Legnone, Alta Valvarrone e Alta Valsassina. Per i riferimenti storico-ambientali segnaliamo il volume di Giovanni Del Tredici e Elena Fatterelli “ Colico e il Monte Legnone - Sentieri e Storia”
A riguardo del Pram, ci preoccupa come nel PGT non trovi alcun riferimento alla soluzione dei risultati attesi elencati nella scheda 3a del PTCP e non siano stati concretamente valorizzati gli elementi di sensibilità ed attenzione ambientale presenti, anzi troviamo perfino nel R.A. che fra gli elementi di criticità presenti nel territorio è indicata l’assenza di un collegamento pedonale fra il Forte di Fuentes e la Riserva Pian di Spagna (per andare ad acquistare i prodotti nella fattoria in costruzione!!!???).
La logica con cui sono stati affrontati gli interventi in due aree all’interno del PRAM ( vedi in seguito proposte per ATE 09 e ATE 10) denotano una mancanza di attenzione per l’ambiente.
Al Laghetto si vuole inserire una inutile non prevista nuova strada nei prati, al Lido si sposta verso il lago allargando nel verde uno spazio per camper, in un’area che nel PTCP 2008 Tav.Scenario 9C-“Il rischio di degrado paesaggistico” è segnalata con una R maiuscola verde (Rischio degrado), mentre la Via dei Ciacc è considerata nel Quadro strutturale-Valori paesistici e ambientali-Tav. 2-A fra gli Ambiti di prevalente valore fruitivi e visivo-percettivo, per cui a norma dell’art. 21 NdA tutela paesaggistica della viabilità esistente (P) c. 5 si deve mantenere una fascia di rispetto paesaggistico larga 300 m. parallela alla via nell’area Marcetti per lasciare libera la visuale verso il lago.


ATE 04 via lungolago Polti – loc. Lido
Il PRAM, inglobato nel PTCP, di cui riconosciamo l’importanza innovativa e che prevede un’area a verde di interesse paesaggistico, non offre una base valida per la trasformazione prevista nella scheda. La previsione sposta l’area edificabile in una zona diversa da quella prevista dal PRAM (peraltro mai utilizzata in vent’anni) sacrificando una ulteriore superficie di prato coltivato verso lago.
Non approviamo quanto previsto.
Chiediamo che l’indicazione dell’edificato nel PRAM venga spostata tra il campo sportivo e il lago, dove del resto, nella carta DP 01 è zona indicata come riqualificazione e concentrazione di servizi, mentre nell’area attigua alla via dei Ciacc venga individuato un parcheggio a servizio del campo sportivo e del lido. In questo modo salvaguardiamo una fascia di verde, non facciamo insediamenti davanti al lago mantenendo la visuale aperta dalla via dei Ciacc. Inoltre l’area è anche la continuazione fino alla riva del corridoio ecologico individuato nella carta DP 01 del Documento di Piano. Resterebbe così modificato in meglio la tutela della biodiversità, del verde e della veduta paesaggistica che il PRAM vuole tutelare.
Nello stesso corridoio ecologico di grande importanza riteniamo contrastante con la difesa della biodiversità inserire un nuovo percorso pedonale che dalla via dei Ciacc corre lungo la base del Montecchio sud, lato verso nord fino al lago. Questo corridoio è molto importante come rifugio degli ungulati per la riproduzione del tasso e di diverse specie di animali anche per la presenza dei canali. Per ragioni ecologiche (presenza fauna, canali, zona umida, zona rifugio caprioli e tasso ecc:) è da eliminare la proposta di ciclopista da via dei Ciacc al Lago zona entrata Osio lungo la base verso Est del Montecchio Sud.
Per la circolazione ciclo-pedonale la via dei Ciacc svolge egregiamente la sua funzione. Basta inserire alcune piazzole di interscambio fra auto e bici, con rigorosa applicazione dei 30 km. all’ora.
Questo ambito di trasformazione è collocato in un’area agricola dì interesse strategico e paesaggistico e nel cono di visuale indicato come luogo privilegiato per la percezione del paesaggio.
Sulla Carta DP 01 sono segnati in celeste percorsi di rogge e torrenti (o che si presume siano tali) che però non sono riportati nella legenda e neppure segnati come corridoi ecologici.
Nella Tavola DP 05 b l’area è inquadrata come tessuto urbano consolidato e ciò non corrisponde al vero. Deve essere invece definita come ambito agricolo d’interesse strategico (AAS) e di prevalente valenza ambientale (AVA).

ATE 09 VIA Laghetto
Nella Tavola DP 05 b l’area è inquadrata come tessuto urbano consolidato.
Invece deve essere definita come ambito a prevalente interesse paesistico ambientale (APA).
Nell’ottica di valorizzare le aree di interesse strategico, chiediamo l’eliminazione di questo ambito di trasformazione, prima di tutto perché in contrasto con le norme del PRAM. Nell’art. 10 zone T, paragrafo Laghetto, la destinazione ammessa è solo per “attività di ristoro e di servizio per la balneazione e gli sport acquatici” anche in funzione di supporto al porticciolo.
Quindi bisogna cancellare la strada e allargare il parcheggio sotto la stazione con regolamentazione del transito su via Laghetto a 30 km/h.

ATE 10 via Conti Alberti – loc. Cascina Braghetti
Chiediamo la cancellazione di questo ambito di trasformazione e che l’area sia definita come ambito di rilevanza locale per l’attività agricola (AAL) come le aree contigue, con le seguenti motivazioni:
-si tratta della porzione di un’area, quella della località Cascina Braghetti, sufficientemente estesa per essere interessante per l’attività agricola;
-si pone come una frattura fra aree agricole contrastando così l’obiettivo di non frazionare le aree agricole, favorendone anzi il compattamento; nello stato di fatto si parla di aree prative intercluse fra l’edificato a est e a ovest, ma non si fa cenno del fatto che è intercluso fra aree AAL di ben maggiore estensione a nord e a sud;
- nella Tavola DP 05 b del Documento di Piano l’area è inquadrata come tessuto urbano consolidato. E’ però al centro di due ambiti di interesse sovra provinciale e di rilevanza locale per l’attività agricola (AAL).
- nella Scheda ATE 10 è descritta come area prativa non classificata ai margini dell’urbanizzato esistente.


Nel Rapporto Ambientale bisogna dare maggiore risalto e valore alla presenza dell’area Ramsar.

Riportiamo infine alcuni risultati dell’elaborazione del Questionario restituito dai cittadini
che ci sembrano significativi:
l’80% ha individuato l’ambiente come argomento fondamentale per il futuro del comune. Gli altri argomenti si attestano sul 30-40%
L’opera opera pubblica ritenuta prioritaria è il potenziamento dell’acquedotto
Il primo problema da affrontare sono i parcheggi e il traffico
Il 46% è per lo sviluppo, ma di questi il 72% è per il recupero dell’edificato 72%

Altre richieste:
  • Estata inserita la ciclopedonale di m.3.100 dalla Stazione FFSS al polo produttivo (vedi Agenda strategica Polo produttivo di Colico 31/3/2011)?
  • Rifacimento e potenziamento acquedotto.
  • Predisposizione di un piano del traffico con razionalizzazione dei movimenti. Nessuna nuova tangenzialina verso monte parallela allattuale strada del Centro, In casi di emergenza dividere i sensi di marcia fra il centro e la via esistente verso lago sotto la stazione.
  • Vietare lattraversamento del centro cittadino (rigorosamente 30 Km orari) ai mezzi pesanti organizzando il passaggio attraverso la super come pure delle auto che da Sud vanno al Fuentes e viceversa (come già prevede il piano di emergenza)però con la costruzione di due svincoli a Piona (uscita per chi arriva da Nord ed entrata di chi va verso Nord).


Ci auguriamo che, per le osservazioni e le proposte sopra elencate e motivate, nella fase successiva rappresentata dalla raccolta, dall’esame e dalla valutazione delle osservazioni e dei pareri pervenuti, con presa d’atto dei pareri obbligatori, l’ Autorità competente per la Vas, d’intesa con l’Autorità procedente, elabori un parere motivato, orientato al rispetto dell’ambiente e in tal senso vincolante, con revisione del Rapporto Ambientale e del Documento di Piano.


Bellano, 6 ottobre 2012


Costanza Panella


a nome del circolo Lario Sponda Orientale
e del circolo di Lecco

Colico 11 ottobre 2012 - 2° Conferenza di VAS.
Integrazione alle osservazioni e proposte al Piano di Governo del territorio del Comune di Colico presentate in data 6/10/2012.


Consumo di suolo

La quantità di aree soggette a trasformazione nel corso dei prossimi cinque anni, pur non volendo optare per lopzione zero che qualche Comune in Lombardia ha coraggiosamente e opportunamente considerato e scelto, deve essere drasticamente ridotta, oltre che per le considerazioni già sviluppate, anche alla luce di una ricognizione degli edifici inutilizzati che, secondo un recente ricerca della Cisl con il Politecnico, sono 6711 in provincia di Lecco.

LAmministrazione può inoltre avvalersi dello strumento della compensazione ecologica preventiva che noi abbiamo più volte suggerito nellambito delle Conferenze Vas (come formulata nella proposta di legge popolare depositata da Legambiente Lombardia ed ora allesame della commissione Territorio del Consiglio regionale): qualora effettivamente si ravvisi limpossibilità di utilizzare le aree dismesse per soddisfare i bisogni residenziali o produttivi o di servizi, prevedere lobbligo di cedere al Comune gratuitamente una superficie grande il doppio di quella su cui verrà rilasciato il permesso di costruire, attrezzata ecologicamente e da quel momento inedificabile, compensando così la perdita di suolo vergine, un bene della collettività.

Nella definizione dei criteri per lapplicazione dellistituto dellIncentivazione, suggeriamo di utilizzare soltanto la leva fiscale, in particolare la riduzione degli oneri di urbanizzazione, escludendo lincremento dei diritti edificatori.
Suggeriamo di aggiungere all’elenco dei criteri e indicatori della qualità dell’intervento la rimozione dell’amianto, la sostituzione dei tetti in eternit con pannelli fotovoltaici e la messa in atto di sistemi costruttivi anti-radon sia nelle ristrutturazioni sia nelle nuove edificazioni.



"Estata presa in considerazione la DGR 30/12/2009 RER, in particolare per il riferimento puntuale a Colico?  La prescrizione di mantenere e deframmentare i varchi fra Corte e Borgonuovo trova applicazione nel Piano delle Regole?

Istituzione nuove aree protette o ampliamenti, secondo le Linee guide del PRAP-Piano Regionale Aree Protette ( vedi DGR 8/6238 del 19/12/2007):

PROPONIAMO (ovviamente cancellando il riferimento al PLIS)  IL PARCO REGIONALE LEGNONE,VAL VARRONE,PIZZO TRE SIGNORI  dove fra i comuni è presente Colico. Questa area (n.61 Orobie) è indicata come prioritaria per la biodiversità dalla DGR 10962 del 30/12/2009.

In sintonia con le Linee Guida regionali CONDIVIDIAMO l'indicazione per un possibile ampliamento della RISERVA Pian di Spagna-lago Mezzola riguardante i comuni di Colico, Gera L., Sorico, Novate M., Samolaco, Prata Camportaccio e Gordona.
Per Colico valgono i confini del PRAM nel PTCP e le stesse norme, con qualche integrazione migliorativa sotto l'aspetto della salvaguardia della biodiversità e del paesaggio in quanto dopo quasi ventanni la cultura ambientalista dovrebbe sostenere norme più incisive.

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