Un
albero è un albero è un albero
Il
taglio di un albero centenario sano e ben piantato può essere
considerato su diversi piani e da diversi angoli di visuale.
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L'autorità non ha condiviso la decisione con i cittadini.
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I motivi non sembrano fondati e credibili.
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Il passaggio delle carte sui tavoli delle diverse autorità di
controllo appare più di forma che di sostanziale verifica.
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Si perde un patrimonio collettivo naturale e storico.
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Il lutto sofferto dai molti a cui l'albero appartiene.
Ognuno
di questi aspetti può essere messo in parole da chi analizza, da chi
accusa, da chi si difende, da chi argomenta, da chi racconta, da chi
si lamenta.
C'è
qualcuno però che non ha le parole per reagire, per cercare una
ragione, per chiedere giustizia, per lanciare un'invettiva: è
l'albero che prima svetta imponente, dipinge il cielo con il tronco e
i rami, ospita uccelli e canti, concede la sua ombra e il prezioso
ossigeno, poi d'un tratto è aggredito, mutilato, fatto a pezzi,
impotente, a terra, smembrato. Qualcuno con mezzi meccanici si è
accanito su di esso senza pietà, senza sentire la sua vita. Che
inutilmente si perde.
Certo
noi tagliamo le piante grandi e piccole per nutrirci, scaldarci e
costruire ripari e attrezzi. Per questo siamo loro grati e abbiamo
cura di sostituirli e piantarne quanti più possiamo.
Ma
abbattere in tutta fretta in un giorno un albero sano che ha
impiegato centoventi anni a crescere, senza ascoltare chi tenta di
fermarci la mano, a questo si può arrivare soltanto se si è perso
il contatto con la vita. La vita dell'albero che è anche la nostra
vita.
15
maggio 2017
Costanza
Panella
Presidente
Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale
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